Legambiente Saonara-Vigonovo
Frutteto Biologico

Frutteto Biologico

08-fruttetoBiologico25gen14Antico Frutteto

realizzato dal circolo Legambiente

“La Sarmazza” SAONARA-VIGONOVO

In via Udine a Villatora di Saonara

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L’idea di realizzare il frutteto con piante da frutto antiche è nato dall’esigenza di creare nel nostro territorio la presenza di un pezzetto di natura che fosse il più integro possibile. La creazione di un ecosistema che abbia tutte le caratteristiche, proprie di un ambiente naturale, integro che possa interagire con quelle forze che da sempre sono state espressione naturale  così come è sempre stato sin dai tempi più remoti. Forse i nostri antenati di tre o quattro generazioni fa, hanno avuto modo di conoscere questo tipo di ambiente naturale di cui purtroppo oggi si è persa traccia e memoria.

E’ quanto mai consolidata nella mente di quasi tutti noi che nulla può considerarsi bello, sano e duraturo se non è benedetto prima e manipolato poi dall’uomo.

Questo atteggiamento prettamente tipico della specie umana, si chiama “antropomorfizzazione”, dare forma secondo gli intenti dell’uomo.

Io invece sono convinto che la natura, da sempre, ha fatto il suo corso con o senza l’aiuto dell’uomo, anzi  laddove l’uomo non è mai stato presente o se lo è stato lo ha fatto con rispetto (vedi gli indios dell’Amazzonia, gli indiani d’America, e altri ancora), ebbene lì, troviamo una natura ancora integra e incontaminata con  esempi di paradisi o riserve naturali di grande bellezza.

Ma torniamo al frutteto, la prima domanda da porci è: E’ possibile ottenere della frutta senza ricorrere all’uso di prodotti o sostanze chimiche velenose?

Secondo me è possibile. Le piante da frutto messe a dimora sono state prelevate da luoghi dove erano presenti da molti anni addirittura secoli per alcune di esse, come per esempio i meli che provengono dal Vivaio di  Marco Maffeo di Biella .

Queste piante hanno  quindi mantenuto una  memoria “fitosanitaria” che gli permette di attivare tutte quelle difese,  adattamenti e modificazioni  genetiche,  necessari per affrontare e resistere a qualsiasi attacco  da parte di microorganismi o funghi.

Da parte nostra però dobbiamo far sì che l’ambiente dove dimorano queste piante sia preservato il più possibile dalla presenza di sostanze o elementi inquinanti, quindi bisogna fare attenzione che gli stessi confinanti non usino prodotti nocivi e sperare che le colture attigue non siano OGM oppure trattate con prodotti chimici.

Per quanto ci riguarda noi adotteremo una serie di attenzioni che faciliteranno non solo l’attecchimento e la crescita degli alberi, ma che li preserveranno da qualsiasi pericolo.

Più precisamente:

  • Nel primo anno di vita staccheremo quasi tutti i frutti che andranno in produzione (almeno per le piante giovani) così da permettere l’irrobustimento del fusto e dell’apparato radicale.
  • Cercheremo di irrigare e innaffiare  con una certa frequenza le piante (a questo scopo  abbiamo realizzato un pozzo che pesca acqua dalla seconda falda sotterranea con una motopompa per riempire tre   serbatoi pensili della capacità complessiva di tre metri cubi) .
  • Onde evitare ondeggiamenti del fusto, ogni pianta è stata legata  ad un tutore in legno di bamboo, che resterà a tutela della pianta fino ai tre / quattro anni di vita;
  • Sarà consentita una leggera potatura di alcune piante come il pesco e l’albicocco, per quei rami  che crescono alla base del fusto, così da permettere la crescita in verticale dell’albero (questo intervento ci è stato indicato dall’agronomo che ci ha fornito alcune piante ).

Annualmente si provvederà a nutrire le piante con prodotti naturali ( senza esagerare), contestualmente si cercherà di arricchire lo strato superficiale del campo, con il sistema della pacciamatura, che consiste nel lasciare a terra lo sfalcio dell’erba, in questo modo tutta la sostanza organica vegetale, concimerà il terreno in modo semplice e naturale.

 

Parte tecnica e progettuale:

Superfice utilizzata:  ca. 2103 m2 concessa in comodato d’uso gratuito dal socio del circolo Teresio Borgato.

Piante messe a dimora : attualmente 106 ma prevediamo altre piccole integrazioni (a vite) fino ad arrivare al massimo a 110.

Più precisamente

  • 7 Albicocchi
  • 4 ciliegi
  • 1Corbezzolo
  • 5 Giuggioli
  • 1 Gelso rosso
  • 4 kaki
  • 1 Melograno
  • 1 Nespolo Giapponese
  • 1 Nespolo Germanico
  • 2 Noci
  • 13 Peri
  • 6 Peschi
  • 4 Susini
  • 17 Meli
  • 26 Viti
  • 12 Kiwi

Si è cercato nel limite dello spazio disponibile, di collocare le piante seguendo delle linee circolari o a sinusoide per meglio interpretare il movimento delle energie cosmiche, dell’universo il movimento degli astri, che da sempre influenzano la vita biologica del mondo vegetale come la luna, il sole e tutti gli altri pianeti (secondo la scuola della  medicina “Spagirica” e la scuola antroposofica di ” Rudolf Steiner”).

Infatti  dei sei filari  coltivati a  vigneto, i primi tre  sono stati posizionati  in settori circolari concavi  mentre gli altri  tre filari  in settori circolari  convessi .

Gli alberi da frutto sono stati piantumati seguendo linee sinusoidali in un senso orario (nel primo settore ) e nel senso opposto (nel secondo settore).

L’unica realizzazione eseguita seguendo uno schema  lineare, è  stata la pergola di Kiwi, dove, per motivi logistici e di semplicità, abbiamo creato due filari diritti e contrapposti per facilitare  la  posa della pergola che farà  da  supporto per  la crescita dei Kiwi.

Per queste piante, essendo “dioche” (i frutti maschili e femminili  sono contenuti  in piante separate), abbiamo dovuto mettere un maschio ogni tre femmine in base alla sua massima capacità di  impollinazione.

Per le altre piante da frutto sono o autofertilizzanti o si avvalgono dell’aiuto delle api, farfalle, dell’azione del vento, ecc.

Particolarità delle piante :

Il primo lotto di piante messe a dimora provengono da un vivaio di Biella e sono 8 meli e 3 peri

Meli :

–          1 Orlando Brigato

–          2 Vergantina

–          3 Piatlin

–          4 Dosc Piat

–          5 Ciochera Bianca

–          6 Rigadin Piantassun

–          7 Giallo Chiaverano

–          8 Api Etoile

Peri :

–          1 Gute Grave

–          2 Pera del sangue

–          3 Bella Angevina

Il secondo lotto è costituito da piante della zona provenienti da vivai di Saonara e sono :

–          1 Nespolo Giapponese

–          2 Giuggioli

–          3 Kaki

Successivamente  dopo la prima gelata invernale si è prelevato da un vivaio di Riva del Garda (Vivaio Omezzolli), il lotto più cospicuo di piante, costituito da Meli, Peri, Ciliegi, Susini, Peschi, Albicocchi; un melograno e un corbezzolo.

La messa  dimora delle prime piante da frutto è iniziata  verso la fine di ottobre, dopo che il proprietario del fondo e socio del circolo Legambiente La Sarmazza,  il Sig. Teresio Borgato, ha ufficializzato con un contratto di comodato  per 10 anni, l’uso dell’area da parte del circolo.

Le prime piante messe a dimora sono due noci regalati da un socio del circolo di Legambiente Sarmazza,

seguite dalle piante acquistate da alcuni vivai di Saonara.

Il  grosso del frutteto prelevato dal vivaio di Riva del Garda, è stato piantumato ai primi di dicembre 2013 dopo la prima gelata invernale, per permettere l’arresto della pompa linfatica degli alberi e poterli così sradicare e piantumare a “ radice nuda”.

Alcune piante ci sono state regalate da un socio che da anni coltiva piante autoctone con il sistema naturale e sono: un ciliegio “a cuore”; un susino dal nome caratteristico “mordacchione capriolato”, una rosa canina, un biancospino e altre ancora.

Per ultime sono state prelevate a fine febbraio, le piante di vite  e le piante di Kiwi, messi a dimora qualche giorno dopo.

Ora non ci resta che seguirle con attenzione, rispetto e tanto amore, ingredienti che fanno bene a tutti, noi compresi, perché vivere in un ambiente naturale, pulito, sano,  in maniera gioiosa e armonica, permette di sviluppare sensazioni e sentimenti di pace e benessere.

Buon lavoro a tutti  da Antonio

Saonara 19 aprile 2014