Legambiente Saonara-Vigonovo
**sit-in** 5 marzo sul ponte del fiume Brenta a Corte di Piove di Sacco con orario 11.00-11.20

**sit-in** 5 marzo sul ponte del fiume Brenta a Corte di Piove di Sacco con orario 11.00-11.20

Il Comitato Intercomunale Brenta Sicuro organizza un sit-in, invitando tutte  le amministrazioni locali oltre che le associazioni e cittadini che hanno a cuore la sicurezza e cura dei territori ed in particolar modo del fiume Brenta-Cunetta (il fiume che scorre da Stra a Brondolo).

L’incontro è organizzato  per il giorno 5 marzo prossimo – parte pedonale del ponte sul fiume Brenta  a Corte di Piove di Sacco, con orario 11.00-11.30.

 

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Sabato 5 Marzo ore 11.20

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Il Brenta – Cunetta:  autentica bomba ad orologeria

Luca Zaia 29/11/2013 :“ «La Regione sta seguendo con grande attenzione la questione della manutenzione degli argini del Brenta, ma sui rischi che questo fiume crea al territorio lungo il quale scorre ha ragione il professor Luigi D’Alpaos: è una bomba a orologeria che va disinnescata” (vedi allegato). Questa grave  dichiarazione   del presidente della Regione Veneto Luca Zaia non ha prodotto, però, quell’impegno ad affrontare e risolvere le cause che tale affermazione avrebbe presupposto.

Le alluvioni sono manifestazioni tipiche del dissesto idrogeologico, sono causate da un corso d’acqua che, arricchitosi con una portata superiore a quella prevista, rompe le arginature oppure tracima sopra di esse. Questi avvenimenti hanno la caratteristica della ciclicità e sono definiti da misure idraulico-statistiche di portata e di precipitazione, che ne definiscono il tempo di ritorno. L’inevitabilità di questi eventi nel nostro territorio non deve mai essere dimenticata al fine di monitorare la situazione e progettare interventi utili alla salvaguardia dei corsi d’acqua.

Le cause dell’aumento della frequenza dei fenomeni sono :
– l’elevata antropizzazione e la diffusa impermeabilizzazione del territorio, che impedendo l’infiltrazione della pioggia nel terreno, aumentano i quantitativi e le velocità dell’acqua che defluisce verso i fiumi,

– la mancata pulizia degli stessi e la presenza di detriti o di vegetazione che rende critico l’ordinario deflusso dell’acqua.
– i cambiamenti climatici che intensificano le precipitazioni

E’ evidente che una efficiente difesa dalle alluvioni deve basarsi sia:

– su interventi strutturali quali per esempio: manutenzione degli argini, invasi di ritenuta, canali scolmatori,

– sia su interventi relativi alla gestione del territorio: come i provvedimenti di limitazione della edificabilità, oppure quelli relativi alla gestione delle emergenze, che utilizzando modelli di previsione, collegati ad una rete di monitoraggio, preveda la stesura dei piani di emergenza.

La nostra regione sconta decenni di incuria del territorio dovuta ad un’urbanizzazione selvaggia e ad una cronica assenza di manutenzione dei fiumi. Questa totale assenza di sensibilità sul tema della nostra classe politica, sembra stia mutando anche per la forte azione di confronto/proposta degli amministratori locali e dei comitati che perseguono la sicurezza idraulica come priorità. Molti sono i progetti e le opere in via di realizzazione (vari invasi a monte stanno per essere realizzati per un totale di oltre 10 milioni di mc di portata, ila progetto dell’ idrovia PD-mare sembra ben indirizzata, alcuni fiumi -fortemente toccati dai fenomeni alluvionali negli ultimi anni- stanno subendo notevoli attività di rinforzo).

Purtroppo però Il Brenta –Cunetta (il ramo costruito a metà ‘800 per convogliare le acque verso il mare da Strà a Brondolo) soffre di assoluta carenza di manutenzione ma soprattutto non ha un piano di interventi di salvaguardia.

Dopo decenni di totale incuria, subito dopo un importante manifestazione (solo un caso?) a settembre 2013 sono stati eseguiti, in qualche limitato tratto,  dei lavori di taglio degli alberi pericolosamente pendenti verso il letto del fiume, di ripresa di alcune frane e di taglio della vegetazione cresciuta incolta (che, in alcune zone copriva quasi interamente il corso del fiume causando una pericoloso freno allo scorrere dell’acqua).  Le frane, lungo tutto il percorso, si sono negli ultimi anni moltiplicate addirittura unendosi fra di loro.

Un dettagliato studio del 2011, redatto dalla protezione civile del comune di Campolongo Maggiore (vedi allegato) così recita: “Complessivamente sono interessati circa 1600 m di sponda sull’argine sinistro e 1800 m sull’argine destro, ovvero il 40-45% della tratta arginale presa in considerazione che è pari a circa 8000 m (destra + sinistra), contro un valore del 10-15% calcolato in occasione dei rilievi compiuti nel 2003.” E, sempre lo stesso studio consiglia:” Poiché il Brenta (fiume di rilevanza nazionale) scorre pensile rispetto al circostante piano campagna e, considerando i livelli raggiungibili nel corso delle massime piene, i problemi di filtrazione attraverso le arginature obbligano il Genio Civile Regionale a classificarle a rischio franamento per instabilità del corpo arginale o delle fondazioni.”

Grazie alle istanze dei comitati e alla richiesta delle amministrazioni comunali di Campolongo e Fossò del 2014 il genio civile commissionò uno studio sullo stato degli argini al prof. Ing. A. Mazzucato di Padova (vedi allegato). Tale studio confermò la presenza di : “ ….vulcanelli al piede dell’argine destro dopo la piena del febbraio 2014, rappresentano dei segnali di allarme ed indice dell’instaurarsi di gradienti idraulici in uscita che possono portare a delle criticità significative….”La presenza di fontanazzi, ossia emergenze d’acqua a valle dell’argine, rappresenta un fenomeno estremamente pericoloso . Nel caso l’acqua fuoriuscisse torbida sappiamo che in tal caso ci troveremo davanti alla possibilità che il processo di sifonamento si sia già innescato e la presenza dei vulcanelli ne fa sospettare l’eventualità. Il sifonamento rappresenta infatti un pericolosissimo fenomeno erosivo, se  si innesca, tende ad autoalimentarsi e  può diventare  tanto rapido che talvolta dopo poco tempo il manifestarsi dei primi sintomi (anche poche ore)può  avvenire il completo collasso della struttura arginale. Probabilmente per tali motivi le proposte di intervento dello studio prevedono interventi molto importanti:”…..appare opportuno intervenire in destra o mediante la realizzazione di un palancolato metallico a fiume a partire dalla sommità della banca che si trova alla +8,00 circa e spinto fino al terzo strato…”

Consci di questi problemi e delle loro possibili soluzioni e confortati dagli studi del prof. Dalpaos il nostro comitato, assieme a Legambiente ed a molti altre associazioni, ha intrapreso un costruttivo confronto con le amministrazioni locali, gli amministratori regionali e anche con politici regionali e nazionali fino ad arrivare ai ministri delle infrastrutture Del Rio e dell’ambiente Galletti.

Per sollecitare queste indispensabili  manutenzioni,  il Comitato Brenta sicuro organizza un sit-in, invitando tutte  le amministrazioni locali oltre che le associazioni e cittadini che hanno a cuore la sicurezza e cura dei territori.

L’incontro è organizzato  per il giorno 5 marzo sulla parte pedonale

sul ponte del fiume Brenta  a Corte di Piove di Sacco con orario

11.00-11.20.

Redatto da Carlo Martin – Comitato Brenta Sicuro

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