Legambiente Saonara-Vigonovo
comunicato stampa Legambiente e Comitati: richiesta cancellazione definitiva progetto “camionabile”

comunicato stampa Legambiente e Comitati: richiesta cancellazione definitiva progetto “camionabile”

IDROVIA PADOVA MARE: AVANTI CON IL PROGETTO PRELIMINARE

ORA LA REGIONE CANCELLI DEFINITIVAMENTE LA “CAMIONABILE”

Lo scorso 31 marzo scorso si è tenuta la presentazione pubblica del progetto preliminare dell’Idrovia Padova-Venezia.
Dopo lo studio di fattibilità presentato lo scorso anno, ecco un altro passo avanti verso la realizzazione di quest’opera tanto auspicata e che ogni giorno appare più vicina.
Molti gli aspetti interessanti e positivi emersi, sia dal punto di vista tecnico che ambientale.


Dalla presentazione appare un buon progetto , sicuramente migliorabile soprattutto dal punto di vista ambientale , di cui ancora attendiamo gli elaborati definitivi che non mancheremo di esaminare con attenzione, portando il nostro contributo in termini di proposte ed osservazioni.

Ma c’è un dato importante che emerge fin da subito: il progetto di Idrovia è assolutamente incompatibile con la realizzazione della cosiddetta “Camionabile”, la nota autostrada a pedaggio tuttora prevista lungo la sponda destra dell’Idrovia da Padova fino all’intersezione con la S.R.309 Romea.

Opera da sempre avversata perché ritenuta devastante per il territorio contro la quale associazioni , comitati ed amministrazioni locali si sono opposti nel tentativo di bloccarne l’iter progettuale.
Opposizione che evidentemente ha avuto successo, al punto che ora la stessa società proponente, la GRAP spa, ha chiesto di poterla stralciare al fine di procedere con la realizzazione del solo tratto orbitale di Padova, il cosiddetto Grande Raccordo Anulare di Padova (GRA). Volontà questa ribadita anche nella recente conferenza dei sindaci della Riviera del Brenta, in presenza dell’assessore alle infrastrutture Elisa de Berti.

Vale la pena di ricordare che la Camionabile, prevista in “finanza di progetto” ovvero realizzata da privati e teoricamente ripagata dai pedaggi attraverso il perverso sistema del “project financing”, si è da sempre rivelata insostenibile sul piano economico, e l’unica vera utilità stava nel complesso “gioco sporco” delle concessioni autostradali.
Dopo gli arresti eccellenti dei suoi principali sostenitori Lino Brentan (ex A.D. di Società Autostrade) e Renato Chisso (ex assessore regionale alle infrastrutture) nonché del loro ispiratore ex Presidente di Regione Giancarlo Galan, la cui giunta ne aveva dichiarato nel lontano 2006 la “pubblica utilità”, la Camionabile non ha più sponsor politici e ormai non fa gola più a nessuno.

Già questo sarebbe sufficiente per cantare vittoria, ma per poter dichiarare finalmente chiusa questa lunga battaglia per la difesa del nostro futuro, del nostro territorio e della nostra salute, manca un solo ultimo passaggio: la cancellazione definitiva della “Camionabile” dalla pianificazione regionale e ministeriale!
 Essa rimane infatti ancora compresa fra le opere infrastrutturali strategiche del PTRC, il Piano Regionale dal quale deriva tutta la pianificazione infrastrutturale, oltre che fra le opere ricomprese nell’Allegato Infrastrutture del Ministero delle infrastrutture e Trasporti.

Noi non dormiremo sonni tranquilli finché quest’opera non verrà stralciata, scomparendo definitivamente da ogni documento ufficiale.
Stralcio che diviene ancor più necessario ora che l’Idrovia Padova-Mare, opera indispensabile per mettere in sicurezza il territorio dalle piene del Brenta e del Bacchiglione, sembra essere avviata verso la realizzazione.

La nostra azione, quindi, non si ferma: come organizzazioni che in questi anni si sono battute contro la camionabile, abbiamo presentaro a tutti i Consigli Comunali interessati una proposta di mozione con richiesta ufficiale di stralcio definitivo del progetto “Camionabile” dal Piano Territoriale Regionale di Coordinamento (PTRC) e dalla progettazione infrastrutture Ministeriale.

Nei prossimi giorni richiederemo un incontro con l’assessore regionale De Berti per chiarire al di là dei facili proclami, quali sono le reali intenzioni dell’amministrazione regionale, nonché tempi certi per la cancellazione definifìtiva.

Siamo ormai ad un passo dalla chiusura di una battaglia durata ormai un decennio, ed un’azione comune di tutti i soggetti, comitati associazioni ed amministrazioni che finora hanno collaborato può e deve esercitare sempre maggiore pressione nei confronti della Regione Veneto affinché decida finalmente di voltare pagina abbandonando definitivamente quest’opera inutile, costosa e dannosa per tutta la comunità.

Documento sottoscritto da:

Circoli Legambiente di Padova, Riviera del Brenta, Saonara-Vigonovo

Comitato Opzione Zero-Riviera del Brenta

Comitato Brenta Sicuro

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