Legambiente Saonara-Vigonovo
Comunicato stampa del 16 Gennaio 2015

Comunicato stampa del 16 Gennaio 2015

COMUNICATO STAMPA                                                                                        16 Gennaio 2015

LA REGIONE PORTI AVANTI IL PROGETTO DELL’IDROVIA SENZA DIVERSIVI

La forte pressione dei comitati e delle associazioni  che si sono opposti al progetto e alla realizzazione della cosiddetta  camionabile lungo l’idrovia, ha via via convinto i sindaci della Riviera del Brenta ad esprimere un unanime parere contrario alla nuova strada a pedaggio tra Padova e Venezia. L’alluvione del Bacchiglione del 2010 e il crescente contrasto dell’opinione pubblica e dei rappresentanti degli enti locali coordinatisi con i comitati, insieme alle vicende giudiziarie che hanno coinvolto i principali artefici di quel progetto, Chisso e Brentan , hanno indotto la Regione ad abbandonare l’idea di quell’ infrastruttura, ciò che è stato più volte ribadito pubblicamente dal presidente della Regione Veneto Luca Zaia e dall’assessore all’Ambiente Maurizio Conte.

Questa scelta politica deve però trovare conferma nella decisione formale  di stralciare questo asse stradale dal project financing del Grande Raccordo Anulare di Padova (GRAP), anche a fronte dell’autorevole parere legale che  attesta la compatibilità di questo stralcio con la fattibilità dell’anello stradale (che comunque deve adeguarsi alle prescrizioni della Commissione Nazionale di Valutazione Ambientale); la Regione deve correggere il proprio strumento di pianificazione territoriale (il P.T.R.C.) cancellando l’asse plurimodale incentrato sulla camionabile e sostituendovi l’asse idroviario come asse trasportistico e come canale scolmatore delle piene dei fiumi Brenta e Bacchiglione; la Regione deve, prima di tutto,  procedere con l’affidamento d’incarico del progetto preliminare dell’idrovia secondo i contenuti del bando e attenendosi al disciplinare e al contratto della gara d’appalto da poco conclusa, senza  quelle perniciose interferenze politiche di queste settimane che, oltre a far intravedere strani accordi trasversali preelettorali, vengono furbescamente diffuse per creare confusione e far immaginare come possibile ogni ipotesi, compresa quella di poter abbandonare il progetto dell’idrovia appena deciso, finanziato  e già avviato.

Lungo l’idrovia non devono essere realizzate altre strutture trasportistiche, sia perché andrebbero a compromettere il valore di corridoio ambientale dell’asse idrico, sia perché non è dimostrata la loro compatibilità con un canale idroviario di classe Va senza il rifacimento di tutti i ponti già realizzati, ma, soprattutto, perché mortificherebbero sul nascere la funzione trasportistica della stessa idrovia. Il trasporto su acqua è quello che inquina di meno e quindi nella programmazione strategica della logistica dei trasporti dell’ intera valle padana, che è una delle aree più inquinate d’Europa, va fatta la scelta di ridurre il traffico di merci su gomma a favore dei sistemi più ecologici, primo fra tutti quello su acqua, allineando finalmente l’Italia all’Europa. Sul punto, merita fare rilevare come l’Agenzia Europea per l’Ambiente abbia quantificato in 26 miliardi di euro (valore prudenziale) il costo derivante dai danni alla salute dovuti all’inquinamento atmosferico sul nostro continente in cinque anni dal 2008 al 2012; nello stesso periodo, nel Veneto centrale, il danno è valutabile in centinaia di milioni.

In conclusione, per la sua sicurezza il nostro territorio ha bisogno di un’idrovia completata che abbia una portata di almeno 400 mc/s, per poter scolmare, quando sia necessario, le acque di piena dei fiumi Brenta e Bacchiglione, che sia inserita nel sistema delle idrovie veneto-lombarde con classe di navigazione Va e che sia funzionale al collegamento fra il futuro porto offshore al largo di Malamocco e l’interporto di Padova, senza nessun’altra opera infrastrutturale, né stradale né ferroviaria, che gravi sulle sue sponde e ne condizioni la sezione, e senza bisogno di immaginare nuovi poli logistici di interscambio come quello ipotizzato a Dogaletto sulla sponda lagunare.

Coordinamento associazioni/circoli/comitati per la sicurezza idraulica

 

Legambiente Veneto

Legambiente circolo di Padova

Legambiente circolo di Venezia

Legambiente circolo di Selvazzano

Legambiente circolo di Saonara-Vigonovo

Legambiente circolo della Riviera del Brenta

Legambiente circolo della Saccisica

Comitato intercomunale Brenta sicuro

Cia (Confederazione Italiana Agricoltori) Venezia

Comitato alluvione veneto 2010

Comitato “Una mano per battaglia”

Associazione Salvaguardia Idraulica del territorio Padovano e Veneziano

Comitato “Difendiamo l’ambiente in cui viviamo” Fiesso d’Artico

Comitato vigonovese per la salvaguardia del territorio “Antonio Canova”

Comitato “Bovolenta aria pulita”

C.S.T. Comitato Salvaguardia del Territorio Selvazzano e Rubano

Associazione “Amissi del Piovego”